il logo, il mito

Il Dio Vulcano che forgia lo scudo di Enea, simbolo di Fucine Romane, trae ispirazione dal Mito della Fondazione di Roma, germoglio di Civiltà.

Fucine Romane è in modo indivisibile legata alla storia della Città Eterna, ai suoi miti e leggende, ai suoi Dei ed Eroi. Il logo di Fucine Romane è eredità di questa grandezza storica e artistica, filosofica e culturale. 

L’Eneide, poema epico per eccellenza di Roma, fu scritto nel 19 a.C. da Virgilio, sommo poeta e futura guida di Dante Alighieri nell'Inferno della Divina Commedia. Narra la storia di Enea, figlio di Anchise e della Dea Venere, esule Troiano che per moltissime vicissitudini approda sulle sponde del Lazio, nell'Italia centrale, e dalla cui prole discenderà la città di Roma e il suo popolo.

Nell'VIII libro del Poema (VIII: 370-453; 608-731) si narra del sublime episodio della forgiatura dello scudo di Enea, richiesto da sua madre Venere al Dio-Fabbro Vulcano. Lavorando nella sua fucina all'interno dell'Etna insieme ai Ciclopi, tra clamore assordante e nera fuliggine, Vulcano crea il mitico Scudo, simbolo di Fucine Romane, raffigurandoci sopra tutta la storia futura di Roma. 

Esso ha una carica simbolica immensa: lo Scudo di Enea è simbolo del Cosmo, di cui condivide la forma circolare. Un Cosmo riempito della Città che, al suo apogeo, viene a coincidere con il Mondo intero e conquista sia il Regno Celeste, con Giulio Cesare che assiste Augusto in battaglia sotto forma di stella, il Sidus Iulium, che il Regno Infero, con Catone che condanna le anime prave all'Oltretomba.

Vulcano, artefice dello Scudo, diviene così simbolo del Demiurgo, Artefice di un Universo destinato a diventare tutto romano, nel tempo e nello spazio: un "Imperium sine fine".